Timisoara
Sono anni che frequento la Romania, ma mai mi sono fermata a Timisoara.
Sono partita ed atterrata, l’ho vista dall’autostrada, l’ho osservata da lontano e l’ho attraversata in modo frettoloso; ma mai mi ero fermata a fare la turista.
In occasione dell’arrivo di mio fratello all’aeroporto di Timisoara, il quale ci raggiunge per unirsi al Viaggione 2018 e dopo aver recuperato anche il fratello di Cristian che vive in città, ci dedichiamo a fare i turisti per una delle città più storicamente ed economicamente importanti della Romania. La città è in forte espansione e modernizzazione; la zona periferica è dedicata alla crescita industriale, sono tante le industrie che hanno aperto una sede qui, soprattutto nel settore auto e tecnologico, le vie centrali e i parchi sono pronti ad accogliere i turisti che timidamente fanno capolino dal vicino occidente.
In questa occasione, Laura è rimasta dalla nonna in montagna.
Parcheggiamo l’auto nella zona Universitaria e ci dirigiamo a piedi verso il centro città. La distanza è davvero irrisoria, infatti dopo aver attraversato il ponte sul fiume Bega, ci ritroviamo immediatamente nel centro cittadino, al cospetto della Cattedrale Metropolitana Ortodossa una maestosa chiesa di credo Ortodosso, il cui interno lascia attoniti. Le pareti interne di legno, sono rivestite in oro, e l’ odore di incenso è molto forte. In qualche angolo qualcuno prega, qualcuno parla, i preti si aggirano tra i credenti e si intrattengono con loro, il tutto in un religioso e maestoso senso di rispetto. Uscire dalla Cattedrale da quasi un senso di smarrimento, il suo interno infonde un senso di raccoglimento, il fedele non si “perde” nella sua maestosità. Uscendo, si è riportati alla realtà di una città che vive, corre, si espande.
Attraversiamo la strada e raggiungiamo la piazza/giardino di fronte alla Cattedrale, Piazza della Vittoria, dove al centro si trova un enorme giardino ben curato, all’interno del quale si trovano diversi monumenti, più o meno recenti, tra i quali la Lupa Capitolina, regalata da Mussolini nel 1926 per sugellare l’amicizia tra i due popoli. La piazza, che è zona pedonale, è viva di negozi e bar alla moda, gli avventori si rilassano bevendo una bibita o mangiando un gelato nei dehor esterni.
Proseguiamo per Via Alba Iulia, la classica via chiusa al traffico destinata allo shopping e ai souvenir, infatti ne approfittiamo per acquistare alcune calamite, raggiungiamo Piata Libertatii (Piazza della Libertatà) La piazza, un tempo arredata con statue e giardini, ad oggi è arredata con una pavimentazione uniforme circolare, con al centro la statua della Vergine Maria. La piazza è stata restaurata nel 2015, ma i palazzi posti intorno ad essa presentano ancora i segni della rivoluzione dell’89. Sulla piazza si affaccia la facoltà di musica e teatro, dal quale escono dei musicanti in abiti d’epoca (1700 circa) che si incamminano al ritmo del tamburo e del flauto verso Piata Unirii (Piazza dell’Unione) e noi li seguiamo, rappresentano la lettura di un proclama davanti all’ingresso del museo di Arte, che termina con lo scoppio di un paio di colpi a salve dai cannoni settecenteschi.
Incuriositi ci fermiamo ad osservare il siparietto e ad ammirare le bellezze della piazza, sulla quale si affacciano due chiese, Serba e Cristiana, a dimostrazione della multiculturalità della città stessa; la Sinagoga dista infatti una traversa ad est.
Proseguiamo verso una via che ci porta fuori dal centro storica, lasciandoci alle spalle questo effetto di città idilliaca ed addentrandoci in quella che è una realtà più normale per una città di queste dimensioni, con palazzi mal ridotti, auto parcheggiate ovunque e normalità. Ci addentriamo in un fantastico negozio/bar/libreria ( La Două Bufniţe ) dove i volumi in lingua rumena e inglese sono ovunque, ma trova spazio un divano, un angolo bar per un caffè, un tavolino e un pianoforte, il tutto sulle tonalità del bianco che infonde una calma infinita, dentro un negozio che non sarà stato oltre i 50mq.
Acquisto un libro in inglese sui Daci prima di uscire e proseguire la nostra giornata in città, ci dirigiamo verso il Museo della Rivoluzione, ma merita un capitolo a parte.
Decidiamo di pranzare in Piazza della Vittoria, in un locale davvero caratteristico, alla moda e sulla terrazza.
Craft Rooftop affianco all’Operà. Ottimo cibo, buone le bevande, soprattutto i frullati di frutta e bella atmosfera, oltre alla visione dall’altro di quella piazza/giardino fantastica. Ottimo anche il rapporto Qualità/Prezzo, che non guasta mai.
Dopo pranzo facciamo ancora tappa a casa di del fratello di Cristian, prima di fare ritorno sulle montagne dai nonni.