Sulle Strade Della Storia: Bastogne
Il pomeriggio della vigilia di Natale gli uomini ricevettero gli auguri del Generale McAuliffe. “Che c’è di allegro in tutto questo, vi chiederete. Questo c’è: abbiamo bloccato sul posto tutto quello che ci hanno lanciato addosso da nord, da est, da sud e da ovest, due divisioni tedesche di fanteria e quattro Panzerdivision […] i tedeschi ci circondano, le loro radio blaterano del nostro destino. Il loro comandante ha chiesto la nostra resa con impudente arroganza […] Il comandante tedesco ha ricevuto la seguente risposta: ’22 Dicembre 1944. Al comandante tedesco: CAZZATE! Il comandante Americano”
Da “Banda di Fratelli” di Stephen E. Ambrose
Il nostro Viaggione 2018 riprende dopo alcuni giorni passati in montagna dai nonni in Romania, è tempo di mettersi in viaggio e di raggiungere gli altri nonni in Belgio, con tappa quasi obbligatoria presso la città di Bastogne, un po’ perchè è sulla strada verso l’aeroporto, un po’ per la sua importanza storica.
Giungiamo in città verso le 7 di sera e dopo aver preso possesso della camera d’hotel usciamo di corsa a cercare un posto dove cenare, consapevoli che spesso nei paesi europei, diventa difficile cenare dopo le ore 20, quasi impossibile dopo le ore 21.
La sera del nostro arrivo è dedicata al rilassamento, ad un giro veloce della piazza, dove abbiamo visto un carro armato americano modello M4A1 Sherman e la pietra migliare della “Strada della Libertà”. Scopriamo con sorpresa che i locali che si affacciano sulla piazza sono aperti e danno da mangiare fino a tarda sera, ma nessuno parla inglese.
Decidiamo di cenare al LE NUTS , locale americaneggiante (qui tutto inneggia alla famosa battaglia), e il cui nome si rifà alla famosa risposta data dal Gen. Anthony McAuliffe alla controparte tedesca che assediava città. Il cibo era ottimo e locale (abbiamo scoperto ciò che stavamo mangiando solo quando è giunto al tavolo, non esistendo un menù in inglese), la birra ottima!
Il mattino successivo, dopo esserci presi il temporale giornaliero, ci perdiamo letteralmente per le stradine di campagna che circondano la cittadina e ci dirigiamo verso la borgata di Foy, dove il nostro storico amatoriale ci descrive dettagliatamente le fasi della battaglia avvenuta nel dicembre del 1944.
Abbiamo trovato il Cimitero Militare Tedesco chiuso al pubblico, si trova al centro della borgata, tra le case. Non ha recinzione e benchè fosse facile accedere abbiamo preferito non violare il campo dedicato al riposo di questi giovani militari, pertanto siamo andati a cercare un’altro luogo simbolo di questa sanguinosa battaglia, il bosco del Bois Jacques Foxhole 101st Easy Company.
Il bosco si trova poco lontano dalla strada principale, un piccolo monumento rende onore alla Compagnia Easy 101st aviotrasportata, che nel bosco ci è stata ed ha combattuto. Il monumento indica la strada di accesso ad una porzione di bosco lasciata intatta dal 45.
Così come mentre osservavo le lapidi dei ragazzi Tedeschi, poco prima, anche qui il silenzio ha accompagnato la nostra visita al sito delle Foxhole, le buche che i militari Americani si erano scavati per proteggersi dal freddo e nel silenzio infinito vedevo e sentivo le grida di questi ragazzi, complici anche i film visti potevo vederli correre, sparare, gridare o fumare una sigaretta in un minuto di pausa.
La tappa successiva è stato il Bastogne War Museum, sito affianco al Mardasson Memorial. Entrambi i luoghi sarebbero da visitare. il museo raccoglie reperti della battaglia e spiega cosa accadde in quei giorni, mentre il Memorial evidenzia l’amicizia che lega il popolo Belga ed Americano.
Ci siamo ancora concessi un pasto a Bastogne, e poi siamo andati a prendere i nonni all’aeroporto di Bruxelles, prima di dirigerci verso il Nord della Francia